L’approvazione delle nuove tabelle millesimali in condominio : un’analisi della sentenza del Tribunale di Roma.
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4 Ottobre 2024Il 20 settembre 2024, il Tribunale di Frosinone accogliendo un’opposizione a decreto ingiuntivo emesso in favore di un istituto di credito e , relativo a una presunta cessione di credito, ex art 58 TUB, ha revocato il decreto e condannato la SPV alla refusione delle spese di lite.
Con tale sentenza il Tribunale di Frosinone si allinea al consolidato orientamento della giurisprudenza della cassazione in materia.
L’opposizione è stata presentata dall’Avvocato Monica Ricci, dello Studio legale Ricci & Partners, che ha articolato con rigore le argomentazioni a sostegno del proprio assistito, evidenziando le lacune nella posizione della società SPV.
I fatti della causa attengono alla dibattuta questione della validità della cessione in blocco dei credit deteriorati del sistema bancario. È noto , infatti che gli istituti di credito al fine di smobilizzare crediti ormai deteriorati, costituiscano delle società ad hoc , note come SPV (Special Purpose Vehicle) o società di cartolarizzazione del credito, e cedono in blocco alle stesse un portafoglio di crediti deteriorati. Le SPV agiscono in giudizio per il recupero del credito e spesso omettono di fornire la prova della titolarità del credito, basandosi unicamente sulla avvenuta pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’avvenuta cessione.
La controversia, patrocinata dallo Studio Legale Ricci & Partners, ha avuto origine da un decreto ingiuntivo emesso a favore della società SPV, la quale sosteneva di vantare un credito nei confronti del correntista cliente dello Studio Legale di Fiuggi.
L’Avvocato Monica Ricci avviando un’opposizione ben strutturata, ha contestato con fermezza la legittimità di tale credito difettando l’azione monitoria della prova della titolarità del credito .
Il Tribunale di Frosinone, come interessante motivazione , ha accolto le argomentazioni dell’opponente e ha evidenziato che la società SPV non ha fornito elementi probatori sufficienti a dimostrare la legittimità del credito oggetto di cessione. L’assenza di documentazione chiara e convincente ha indotto il giudice a esprimere dubbi sulla validità della pretesa. Questo aspetto sottolinea l’importanza di un approccio rigoroso e documentato nelle operazioni di cessione di credito ex art 58 TUB, richiedendo alle società di dimostrare in modo inequivocabile la loro posizione.
In aggiunta alla mancanza di prove riguardanti la legittimità del credito, il Tribunale ha sollevato seri dubbi sulla validità della cessione stessa. Le operazioni di cessione di credito devono conformarsi a requisiti legali e formali ben definiti; in questo caso, la società SPV non ha dimostrato di aver rispettato tali obblighi. Questo elemento ha ulteriormente consolidato la decisione di accogliere l’opposizione, evidenziando l’importanza di garantire la conformità alle normative vigenti.
La sentenza del Tribunale di Frosinone rappresenta un importante pronuncia in materia di opposizioni a decreti ingiuntivi in ambito bancario, con particolare riferimento alle cessioni di credito. Essa tutela non solo i diritti dell’opponente, ma promuove anche una maggiore responsabilità e trasparenza nelle transazioni commerciali.
In un contesto giuridico in continua evoluzione, rimane cruciale la questione della legittimità e validità delle cessioni di credito c.d. “ in blocco”.
(a cura dell’Avvocato Monica Ricci)