In assenza di forma scritta del contratto stipulato con la PA, il pagamento da questa si ottiene mediante l’azione di ingiustificato arricchimento
15 Novembre 2024Il benessere dei figli è una priorità per ogni genitore, e quando un bambino si ammala, è fondamentale che i genitori possano prendersi cura di lui senza dover affrontare penalizzazioni sul fronte lavorativo. La legge italiana riconosce questo diritto attraverso il congedo per malattia del figlio, un importante strumento di tutela della funzione genitoriale.
Il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, noto come “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”, regola i congedi, i riposi e i permessi a favore dei genitori, sia per i figli naturali che per quelli adottivi o in affidamento. In particolare, con il termine “Congedo per malattia del figlio” si fa riferimento al permesso concesso ai genitori per prendersi cura del bambino sia in caso di malattia che durante il periodo di convalescenza.
Il congedo per malattia del figlio può essere richiesto da entrambi i genitori fino al compimento del dodicesimo anno di età del bambino. Fino al terzo anno di vita, i genitori possono astenersi dal lavoro senza limiti temporali per la malattia del minore. Tra i tre e gli otto anni, ciascun genitore ha diritto a un massimo di 5 giorni lavorativi all’anno. Anche dopo l’ottavo anno di età, i genitori possono usufruire del congedo, ma la durata complessiva deve rispettare i limiti stabiliti per entrambi.
Per usufruire del congedo, il genitore deve comunicare direttamente al medico, al momento della compilazione del certificato di malattia, le proprie generalità. Questo certificato deve poi essere presentato al datore di lavoro. È importante sottolineare che i congedi per malattia del figlio non sono soggetti ai controlli fiscali previsti per la malattia del lavoratore, garantendo così maggiore tranquillità ai genitori.
In termini di trattamento previdenziale, durante il congedo per malattia del figlio di età non superiore a tre anni, non si verifica alcuna riduzione del trattamento economico. Tuttavia, per i bambini tra i tre e gli otto anni, non è prevista retribuzione durante il periodo di congedo.
Il congedo per malattia del figlio è un diritto riconosciuto dalla legge italiana, essenziale per garantire la tutela della salute dei più piccoli e la serenità dei genitori. È fondamentale che i lavoratori siano informati sui propri diritti per poter usufruire di questi permessi in modo corretto e tempestivo, assicurando così il miglior supporto possibile ai propri figli in momenti di bisogno.